Ittinsect è la startup biotech che ha sviluppato l'alternativa sostenibile al mangime per l'acquacoltura. Ittinsect produce mangimi ad alta efficienza nutritiva attraverso il trattamento microbiologico di nuovi ingredienti inclusi insetti, microalghe e sottoprodotti agricoli, in linea con i principi di economia circolare. Grazie a Ittinsect, non è più necessario pescare pesce dal mare per produrre mangimi ittici. Ne abbiamo parlato con Alessandro Romano, CEO dell'azienda.
STARTUPS.IT: Come è nata l’idea di fondare la vostra startup?
Alessandro Romano: L’idea di Ittinsect è nata in mezzo al mare. Dopo aver lavorato nel settore navale per alcuni anni ho realizzato l’impatto negativo che l’uomo stava avendo sul mare. Ho deciso di riconnettermi all’ambiente marino partendo per un viaggio di 40 giorni su un piccolo catamarano a vela, senza cabina e senza motore. Durante il viaggio, in compagnia di un amico, abbiamo mangiato solo proteine provenienti dal pesce che pescavamo. Ci siamo resi conto di quanto il mare sia già spopolato, e abbiamo assistito ad eventi di pesca intensiva che ci ha fatto domandare “ma dove finiscono tutte queste sardine?”. Abbiamo scoperto che 20 milioni di tonnellate di pesce, un quarto di tutto il pesce pescato al mondo, viene trasformato in farina per essere incluso nei mangimi per animali e prevalentemente per l’acquacoltura. Abbiamo quindi parlato con alcuni importanti itticoltori italiani che ci hanno confermato il loro interesse per un’alternativa sostenibile ai mangimi tradizionali. Contemporaneamente in Italia e in Europa si stava iniziando a parlare di cibi del futuro a base di insetti, e dopo alcune prove abbiamo verificato che effettivamente gli insetti, debitamente trattati sono ottimi per la dieta dei pesci. Ed eccoci qua.
STARTUPS.IT: Quali sono le più grandi sfide che avete dovuto affrontare prima e dopo la fondazione?
Alessandro Romano: Prima della fondazione la più grande sfida per un team è restare unito. I primi mesi di una startup ogni membro del gruppo è impegnato nella sua attività precedente di lavoro e di studio. In questa fase bisogna dedicare molto tempo al progetto senza minima garanzia che gli sforzi saranno ripagati. Molti talenti lasciano il progetto perché cercano maggior sicurezza e questo rallenta il progetto e crea un clima di instabilità tra gli altri che continuano a lavorare.
Dopo la fondazione la sfida è di carattere tecnico. Come fa un nuovo prodotto appena lanciato ad essere competitivo dal punto di vista di performance e prezzo rispetto alle aziende esistenti con fatturati plurimiliardari che si avvalgono dell’economia di scala, e tutto questo cercando di mantenere zero impatto ambientale?
STARTUPS.IT: Quale è il segreto del vostro successo? Cosa rende unica la vostra azienda?
Alessandro Romano: Ci piace pensare che il segreto del nostro successo sia il giusto mix tra collaborazione e determinazione. La nostra cultura aziendale è molto inclusiva e spinge varie realtà grandi e piccole ad aiutarci e a sostenerci, spesso anche con un minimo o nessun ritorno economico, solo per il piacere di lavorare in un progetto sostenibile e dinamico. Tra questi mi sento in dovere di menzionare l’API (Associazione Piscicoltori Italiani), l’Università di Bari e il CREA, con cui abbiamo delle collaborazioni attive. Questo ha fatto si che nelle prime fasi di sviluppo del prodotto riuscissimo a portare a termine tutte le attività necessarie con un budget minimo. La determinazione è un fattore chiave per tramutare tutti i “no” che riceviamo in tanti “si”. Esiste sempre una soluzione a ogni problema e con la determinazione si riesce a spianare tutte le difficoltà e raggiungere l’obiettivo a qualsiasi costo.
STARTUPS.IT: Quali sono i prossimi passi?
Alessandro Romano: Produrre camionate di mangimi sostenibili. È rimasto poco pesce in mare e ogni giorno che passa la situazione peggiora. Per questo sentiamo la pressione di consegnare mangimi sostenibili il più velocemente possibile. Abbiamo già sviluppato e produciamo attivamente mangimi per trota e storione da caviale, entrambi pesci d’acqua dolce. L’obiettivo dell’anno prossimo è sbarcare al mare con i mangimi per orate e spigole, per poi guardare anche all’estero.
STARTUPS.IT: Quali sono i consigli che vi sentite di dare agli imprenditori di domani?
Alessandro Romano: Un consiglio da founder a founder è che bisogna ascoltare tantissimo tutti quelli che sono intorno a noi. Il prodotto, a nostro parere, non è altro che l’esecuzione tecnica di ciò che desiderano i nostri clienti, purché sia allineata ai nostri valori. Lo stesso principio vale per gli investitori, i partner, e tutti gli stakeholders.