Con lo slogan “Prepara lo zaino, agli amici ci pensiamo noi” WeRoad offre ai viaggiatori in solitaria delle proposte di itinerario di viaggio in piccoli gruppi in tutti gli angoli del globo. L’idea di business si è rivelata un successo, tanto da assicurare nel 2021, in piena pandemia, ben 13,5 milioni di finanziamenti per finanziare l’espansione fuori dall’Italia. STARTUPS.IT ne ha parlato con Alessandro Zanchetton, Managing Director a WeRoad
STARTUPS.IT: Come è nata l’idea di fondare WeRoad?
WeRoad nasce da un’idea di Paolo De Nadai, il CEO di OneDay, di creare un prodotto di viaggi on the road per millennial per portarli in giro per il mondo… ma non solo! Infatti, i gruppi WeRoad sono stati concepiti come piccoli gruppi di persone (dalle 8 alle 15) omogenei per fascia d’età (25-35 anni e 35-35 anni) e con lo stesso mood di viaggio, per offrire la migliore esperienza possibile e dare l’opportunità alle persone di creare forti legami e amicizie. Ecco, WeRoad era solo un’idea, ed è diventata una realtà che ha già portato migliaia di persone a vivere esperienze indimenticabili.
STARTUPS.IT: Quali sono le più grandi sfide che avete dovuto affrontare prima e dopo la fondazione?
Dopo la fondazione ci sono stati due anni molto difficili: le restrizioni dovute alla pandemia hanno messo a dura prova la serenità di tutti noi, la solitudine è esplosa e con essa l’esigenza di tornare a viaggiare, condividere esperienze, vivere di nuovo una vita piena e libera. Sentiamo la responsabilità di essere un attore protagonista di una ripartenza che metta le connessioni umane al centro.
STARTUPS.IT: Quale è il segreto del vostro successo? Cosa rende unica la vostra azienda?
Siamo fermamente convinti che il nostro modello costituisca un unicum nel settore del travel: a differenza dei principali player del mercato, WeRoad è infatti contemporaneamente un tour operator, un community business e una travel tech company. La nostra vision è: connecting people culture and stories, ovvero vogliamo creare connessioni in un mondo che, in particolare dopo il covid, è sempre più diviso L'insieme di tutti questi tratti costituisce l’unicità di WeRoad.
STARTUPS.IT: Quali sono i prossimi passi?
Siamo la più grande community online di viaggiatori: in pochi anni abbiamo portato in giro per il mondo già 30.000 persone. Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di “riscrivere le regole del turismo”. Vogliamo raggiungere la leadership nel mercato italiano, accelerare la crescita su quello spagnolo e avviare la conquista di quello inglese. Siamo convinti di avere tutte le carte per diventare il leader europeo nel group adventure travel entro il 2025.
STARTUPS.IT: Quali sono i consigli che vi sentite di dare agli imprenditori di domani?
La nostra attività è profondamente umana: è costruita su relazioni e interazioni. Da un lato, questo è difficile perché richiede molto del nostro tempo: organizziamo tantissimi eventi per costruire e coinvolgere le nostre community, il che significa dedicare molte delle nostre serate feriali e weekend a WeRoad. Il nostro business richiede quindi molta energia, ma restituisce molto di più. Ogni giorno vediamo l'impatto che ha il nostro lavoro e ci viene ricordato che ci guadagniamo da vivere facendo connessioni e cambiando la vita delle persone. Non molte aziende possono dire lo stesso, e dovrebbero lavorare proprio su questo aspetto.